Patrizia Bonardi
Patrizia Bonardi
All is water
2011 video 5 min
Testo critico di Simona Cantone
Tutto è acqua. Nella natura risuona una moltitudine di voci, un logos silenzioso che sta sotto il linguaggio parlato: è un linguaggio parlante, un silenzio primordiale che dobbiamo ritrovare sotto il brusìo delle parole, come dice Merleau-Ponty ne “Il linguaggio indiretto e le voci del silenzio”. Ed è proprio questo linguaggio magico ed emozionale, fatto di vocali e fonemi che si intrecciano ipnoticamente in una sorta di ninna nanna primordiale, che l’artista porta alla luce nel video. Attraverso una vera e propria anamnesi Patrizia Bonardi recupera il canto del linguaggio, un’anarchìa di voci e suoni che non provengono da un vero e proprio soggetto egologico ma lo precedono. E in questa esperienza prepersonale nella quale siamo letteralmente immersi guardando questo video, ci accorgiamo come sia la natura stessa a parlare raccogliendo un’infinità di voci..Voci che nascono dall’acqua e dal suo ritmico ticchettio e che ad essa ritornano, ciclicamente, sancendo il predominio della natura sull’uomo. Dall’acqua tutto nasce e ad essa tutto ritorna..Ben poca cosa rimane dell’impronta umana che ha cercato di sovrapporsi alla natura. Con estrema eleganza la telecamera ci mostra una sequenza di oggetti in cui la primaria destinazione d’uso non è più riconoscibile: lamiere dalle linee sinuose e misteriosi oggetti tondeggianti che non sembrano appartenere ad un mondo umano compongono una partitura astratta in cui la pulizia formale del colore e dell’inquadratura si uniscono ad un forte senso di spiritualità, amplificato dall’intreccio di suoni ed echi che lo accompagnano. Natura misteriosa nella quale siamo immersi e nella quale percepiamo una forza immensa che tutto governa: ed ecco che l’immagine ingrandita di una grigiastra pietra sembra al nostro occhio altro da sé, evocando sorprendentemente la superficie lunare..Allo stesso modo il disco di metallo inquadrato subito dopo sembra anch’esso provenire da un’altro pianeta dove l’acqua resta comunque la protagonista assoluta. E proprio nell’incavo di quest’oggetto dalla forte valenza simbolica trovano rifugio, come nel grembo materno, piccole foglie rossastre immerse in un liquido primordiale: l’acqua dalla quale tutto nasce e alla quale tutto torna.
Critical text by Simona Cantone
Everything is water. A multitude of voices resounds in nature, a silent logos which is behind the spoken language: it's a talking language, a primordial silence that we have to find under the humming words, as Merleau-Ponty says in "The indirect language and the sounds of silence".
This magic and emotional language, made up of of vowels and phonemes hypnotically mingling as a sort of primordial lullaby, is brought to light by the artist in the video.
Through a genuine anamnesis Patrizia Bonardi recovers the song of language, an anarchy of voices and sounds which do not come from a true thinking subject , since they come ahead of it.
By watching this video we are literally plunged into this fore-person experience and we realize that nature itself is talking, gathering an infinity of voices. These voices are born from water and from its rhythmical ticking, and they cyclically come back to water, thus proving the predominance of nature on man. Everything is born from water and comes back to it. Very little remains of the human imprint which tried to superimpose on nature.
The camera shows with extreme elegance a sequence of objects whose primary destination of use can hardly be recognized: sheets in the shape of sinuous lines and mysterious rounded objects, which do not seem to belong to the human world, are composing an abstract score where the formal cleanness of colour and shot are linked with a strong sense of spirituality, further enhanced by the interlacement of sounds and echoes accompanying it.
We are plunged into a mysterious nature and feel an immense force in it which manages everything: there, the magnified image of a greyish stone looks as something different, surprisingly recalling the moon surface.
In the same way, the metal disc framed immediately afterwards seems to come from another planet, where water remains however the absolute protagonist. Right in the hollow of this object, which has strong symbolic value, some small reddish leaves find their own refuge, dipped in a primordial liquid: water, the element everything is born from and comes back to.
Translation by Ivana Rossi